Setto nasale
Il setto nasale è la lamina che divide, senza possibilità di comunicazione reciproca, le due cavità nasali e le due narici nasali.
Il setto nasale rappresenta la parete mediale di ciascuna fossa nasale. Le componenti fondamentali del setto nasale sono rappresentate dalla cartilagine quadrangolare, dalla lamina perpendicolare dell’etmoide, e dal vomere. La lamina quadrangolare supero-posteriormente si ispessisce e si unisce solidamente con la lamina perpendicolare dell’etmoide realizzandosi così una continuità osteo-cartilaginea.
ANATOMIA DEL SETTO NASALE
Il margine infero-posteriore si ancora solidamente nel solco del vomere e termina posteriormente con un prolungamento caudale. Il margine antero-superiore della lamina quadrangolare si unisce, al suo estremo cefalico, con l’estremità caudale della sutura mediana delle ossa proprie del naso.
La lamina perpendicolare dell’etmoide è una struttura ossea che si articola nel terzo posteriore con il margine anteriore del vomere e con i 2/3 anteriori si unisce al margine superiore della cartilagine quadrangolare. Anteriormente è in relazione con le ossa nasali.
Il vomere costituisce la porzione ossea posteriore ed inferiore del setto. Anteriormente, nei 2/3 superiori, si unisce alla lamina perpendicolare dell’etmoide, e nel terzo inferiore con la cartilagine settale. Inferiormente si unisce con le creste nasali dell’osso mascellare e dell’osso palatino.
DEFORMITÀ DEL SETTO NASALE
Nell’adulto il setto nasale non è mai perfettamente rettilineo e mediano, ma presenta sovente ispessimenti e descrive curve ed angolature che danno origine a quelle manifestazioni obiettive genericamente definite come deformità del setto nasale.
Le deformità del setto vanno distinte in deformità cartilaginee, ossee, ed osteo-cartilaginee. Un’ulteriore deformità particolarmente frequente nel neonato è rappresentata dalla lussazione del setto, nella quale il setto cartilagineo si presenta lussato rispetto alla doccia ossea nella quale corre normalmente. In rari casi è possibile apprezzare porzioni cartilaginee soprannumerarie, definite cartilagini parasettali, legate alla persistenza di una porzione della capsula cartilaginea dell’embrione.
I diversi quadri obiettivi della così detta deviazione del setto nasale si associano frequentemente al palato ogivale: entrambe le manifestazione sarebbero espressione di fattori costituzionali.
Nella grande maggioranza dei casi le deviazioni settali hanno origine traumatica ed, in buona percentuale, sono conseguenza di traumi da parto o di traumi infantili anche lievi e spesso dimenticati ed ignorati. Molti casi sarebbero da mettere in relazione con la non corretta posizione del feto nella vita intrauterina, con conseguente compressione del naso e della mascella.
SINTOMATOLOGIA
La sintomatologia soggettiva è legata soprattutto all’ostruzione respiratoria nasale uni- o bilaterale, dovuta da un lato alla deviazione del setto, e dall’altro lato alla ipertrofia compensatoria dei turbinati. Il flusso respiratorio nasale risulterà alterato, concentrato in una piccola area della mucosa, con conseguente evaporazione del muco nasale e formazione di croste, il cui allontanamento può essere accompagnato da piccole emorragie. L’azione protettiva del muco nasale verrà a mancare in alcune aree, con conseguente maggiore suscettibilità alle infezioni. La pressione esercitata dal setto sulle terminazioni nervose contenute nella mucosa nasale può provocare fenomeni algici.
DIAGNOSI
Un’attenta raccolta dei dati relativi alla sintomatologia clinica del paziente, assieme ai dati rilevati con un esame rino-endoscopico e rinomanometrico, sono necessari al fine di valutare l’eventuale indicazione chirurgica.
Con l’ausilio di fibre ottiche oggi è possibile effettuare un esame endoscopico, ed apprezzare in dettaglio l’anatomia del setto nasale, eventualmente documentandola fotograficamente.
L’esame rinomanometrico ci consente invece di valutare oggettivamente l’andamento dei flussi inspiratorio ed espiratorio nasale, e delle resistenze presenti all’interno delle fosse nasali.
TERAPIA
La terapia delle deviazioni settali è chirurgica. La settoplastica effettuata seguendo la tecnica chirurgica ideata da Cottle rappresenta ancora oggi il metodo chirurgico più completo e perfezionato, consentendo di ottenere sistematicamente degli eccellenti risultati qualunque sia la deformità da trattare.
L’intervento inizia con l’incisione della mucosa e del pericondrio di un lato, a livello del margine inferiore della cartilagine quadrangolare. Si procede quindi allo scollamento sottopericondrale creando una sorta di tasca o tunnel laterale che può estendersi per tutta la lunghezza del setto cartilagineo e osseo. Giunti a questo punto, se ci si trova in presenza di ostacoli importanti, quali esiti cicatriziali, fratture o malformazioni che impediscono di proseguire, si avverte la necessità di allargare il campo operatorio e di trovare una via di aggressione che rimanga sempre sotto il controllo della vista. Procederemo quindi allo scollamento sottoperiosteo della mucosa del pavimento delle fosse nasali, creando un tunnel inferiore, da unire al tunnel laterale già effettuato, per ottenere un più ampio campo operatorio.
Si procederà quindi all’effettuazione di una condrotomia inferiore e posteriore tagliando la cartilagine quadrangolare rasente al vomere a all’etmoide, in modo tale da liberarla dalle deformazioni ossee inferiori e posteriori. Sarà a questo punto ben visibile la porzione ossea del setto che se deviata sarà rimossa.
Le deviazioni minori della cartilagine quadrangolare saranno risolte andando a rimuovere la porzione cartilaginea coinvolta, o ad indebolirla con tagli trasversali per correggerne la curvatura.
Nei casi di deviazione settale importante si può procedere alla rimozione completa del setto cartilagineo, al suo modellamento, e alla sua riposizione e fissazione con punti. A fine intervento le fosse nasali sono tamponate con un tampone per narice da rimuovere dopo circa 48 ore.
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