Ipertrofia turbinati

Per ipertrofia dei turbinati s’intende una patologia caratterizzata dall’aumento di dimensioni della mucosa nasale che riveste i turbinati, le formazioni ossee presenti all’interno della cavità nasali, il cui rigonfiamento provoca ostruzione nasale con sensazione di naso chiuso.

La loro funzione nell’ambito della normale fisiologia nasale consiste nel condizionamento (umidificazione, riscaldamento e depurazione) dell’aria che respiriamo al fine di migliorare gli scambi gassosi.

In genere si hanno tre turbinati per fossa nasale: inferiore, medio e superiore, in alcuni soggetti esiste un quarto turbinato, il supremo. I turbinati che condizionano maggiormente il flusso di aria sono gli inferiori ed i medi. Alcuni soggetti presentano un aumento del loro volume (ipertrofia dei turbinati) che impedisce la normale respirazione nasale; il paziente, in questo caso, riferisce ostruzione nasale mono o bilaterale con respirazione a bocca aperta, conseguente secchezza delle fauci, rinorrea e possibile russamento notturno (bisogna considerare che il russamento potrebbe avere altre diverse cause).

Tra le maggiori cause di ipertrofia dei turbinati vi sono:

  • le riniti allergiche (sostenute da allergie che possono essere stagionali o perenni ed il paziente riferisce ostruzione respiratoria, starnuti, fuoriuscita di materiale sieroso come la rinorrea, prurito e bruciori);
  • le riniti da iperreattività nasale aspecifica (sono legate ad una reazione simil allergica con una sintomatologia non molto differente da quella allergica caratterizzata per lo più da ostruzione nasale e rinorrea). Il paziente può riferire dei disturbi in base al caldo od al freddo, in base a variazione di posizione o di umidità, in base allo stato emozionale o anche al fumo di sigarette.

TERAPIA

Dopo un’attenta valutazione clinica del paziente ed avendo accertato le cause dei disturbi riferiti è possibile trattare l’ipertrofia dei turbinati inferiori riducendone le dimensioni. Diverse tecniche chirurgiche sono state utilizzate per la riduzione dei turbinati inferiori:

  • dai trattamenti più tradizionali in anestesia generale (turbinectomia parziale, la mucotomia inferiore o lo svuotamento sottomucoso);
  • nuove tecniche meno invasive che prevedono l’impiego del laser o di radiofrequenze.

Presso il Gruppo Otologico, da qualche anno, è in uso il Vesalius Quantum (bisturi a risonanza quantica molecolare) che si prefigge di creare una decongestione sottomucosa attraverso dei tunnels praticati all’interno del turbinato, in modo tale da creare una retrazione della mucosa stessa, lasciandola integra esternamente, con l’obiettivo di aumentare lo spazio respiratorio. L’intervento si esegue in regime di day hospital in anestesia locale (anestesia da contatto con eventuale infiltrazione del turbinato stesso), in sala operatoria al fine di avere un controllo continuo dei parametri vitali e con l’assistenza del medico anestesista. Non è, assolutamente, necessario effettuare alcun tamponamento nasale nel post-operatorio, la durata del trattamento è di pochi minuti ed il paziente può tornare al più presto alle proprie occupazioni.
Risultano necessari alcuni controlli post-operatori. I risultati sono ottimi e si aggirano intorno all’80%, con un minimo impegno da parte del paziente. È, comunque, possibile ripetere dopo un determinato periodo il trattamento se i risultati ottenuti non sono soddisfacenti.

In caso di approfondimento sull’ipertrofia dei turbinati, sulla poliposi nasale, sulla sinusite e sulla deviazione del setto nasale è possibile consultare il seguente link.

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