Colesteatoma della rocca petrosa
Il Colesteatoma della Rocca Petrosa è una patologia rara, a lento accrescimento che tende ad erodere le strutture circostanti e ad estendersi in profondità nell’osso temporale fino alla Base del Cranio.
Per Colesteatoma della Rocca Petrosa si intende una cisti epidermoide che interessa la porzione petrosa dell’osso temporale. Si estende oltre l’orecchio interno verso il centro della Base Cranica.
La presentazione clinica della lesione è non solo variabile ma spesso fuorviante.
Si può presentare come Colesteatoma dell’orecchio medio, paralisi del Nervo Facciale progressiva o improvvisa, Ipoacusia Neurosensoriale o Trasmissiva, Otite Media Secretiva o complicanza intracranica.
Questa patologia può essere congenita, acquisita oppure iatrogena.
Di solito si manifesta con i seguenti sintomi: otorrea maleodorante, ipoacusia, paralisi del facciale e vertigini.
Il trattamento è chirurgico e deve essere effettuato presso centri con elevata esperienza nella chirurgia della Base Cranica.
Il colesteatoma della rocca può essere classificato in 5 tipi in base all’estensione ed alla localizzazione:
- sopralabirintico
- infralabirintico
- massivo labirintico
- infralabirintico-apicale
- apicale
Quando un paziente si presenta con una ipoacusia neurosensoriale o mista e/o una paralisi del nervo facciale, il tutto associato o meno ad una massa retrotimpanica ed otorrea, la presenza di un colesteatoma della rocca petrosa deve essere considerata.
In questi casi, il sospetto clinico può essere chiarito eseguendo una TAC ad alta risoluzione della rocca petrosa. Il trattamento ideale del colesteatoma della rocca è la rimozione chirurgica.
Questo a seconda della localizzazione richiederà di volta in volta l’adozione di una tecnica adatta a rimuovere la patologia e a conservare, ove possibile, le strutture nobili presenti nella rocca petrosa.
La distruzione dell’udito residuo e un trattamento del nervo facciale (re-routing, interposizione del nervo surale) possono essere necessari all’atto chirurgico per una exeresi totale della malattia.
La radicalità deve essere ricercata altrimenti la recidiva è la regola.
Lo stato uditivo controlaterale deve essere sempre tenuto in considerazione nella programmazione chirurgica di un intervento. La via della fossa cranica media associata o meno ad una via transmastoidea può essere adottata nei casi di piccoli colesteatomi sopralabirintici e quando la conservazione dell’udito è possibile.
Non esiste una regola generale di trattamento che si adatta a tutti i tipi di colesteatoma della rocca, il chirurgo a seconda dell’estensione della malattia, delle condizioni generali del paziente, dello stato uditivo nell’orecchio coinvolto ed in quello controlaterale, deve adattare la tecnica che più risponde al singolo caso.
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